L'Emilia-Romagna di fronte alla violenza politica e al terrorismo:
storia, didattica, memoria

Mission

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Nel secondo dopoguerra, l’Emilia-Romagna è stata spesso teatro di atti di violenza politica e di attacchi terroristici: sebbene più volte sconvolta da omicidi per finalità ideologiche e pur vantando un macabro primato in materia di vittime civili da strage (oltre 200 morti), la Regione ha tuttavia saputo trovare nella sua peculiarità sociopolitica e culturale (il cosiddetto “modello emiliano”) le risorse per arginare e contrastare l’istinto d’emulazione, il panico ed il nichilismo che atti di tale radicalità inevitabilmente tendono a ingenerare.

È proprio dalla constatazione di questa funzione di diga civile nei confronti dell’estremismo armato e dell’oltranzismo dinamitardo, che l’Istituto per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Forlì-Cesena e la sezione forlivese del Centro di documentazione Archivio Flamigni (Rete degli Archivi per non dimenticare), con il fattivo sostegno dell’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, hanno tratto ispirazione per costruire un portale di didattica e di divulgazione: una piattaforma che interconnettendo schede informative, documenti, materiali multimediali, testimonianze, linee-guida, archivi digitali, laboratori e percorsi punta a costruire un tessuto connettivo fra ricostruzione storica, preservazione della memoria, partecipazione etica alla vita democratica e valorizzazione di modelli virtuosi.

Rivolto principalmente agli insegnanti ed agli studenti delle scuole superiori, ma naturalmente accessibile anche al resto della società civile, il portale - che si inserisce nel quadro del Protocollo d’Intesa sottoscritto fra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e le Associazioni delle vittime delle stragi e del terrorismo - si compone di un’architettura molto ricca ed articolata, in grado di mettere in relazione cognitiva e concettuale l’apparizione della violenza politica con le più generali dinamiche che traversano la struttura regionale, nazionale ed internazionale: il tutto arricchendo lo studio del fenomeno con una grande varietà di punti di vista e di strumenti applicativi che agevolano e tengono aggiornata la comunicazione in ambito telematico.

La nostra piattaforma intende agire come punto di raccordo, di diffusione e di promozione di quanto si sta facendo in Emilia-Romagna e in Italia per mantenere attiva presso le nuove generazioni una conoscenza e una coscienza dei fatti, il più possibile chiara ed aperta.

Elaborato a partire dalle vicende degli anni ‘80, ladigacivile.eu allargherà progressivamente il suo sguardo da una parte ai decenni precedenti - sino a giungere alle radici post-belliche della storia regionale - e dall’altra si occuperà di monitorare gli avvenimenti più vicini ai nostri tempi, prendendo ad esempio in considerazione gli ultimi fuochi brigatisti (omicidio di Marco Biagi). A ciò, si aggiungerà, infine, un’attenzione costante all’evolversi delle forme contemporanee di terrorismo, in primis lo “jihadismo stragista”, le quali grazie al poderoso sviluppo della “socialità digitale” riescono a riverberare i propri effetti ben al di là dei territori fisici in cui si trovano ad operare, rendendo di fatto globale ed universale la loro minaccia contro il pluralismo e la libertà democratica.