L'Emilia-Romagna di fronte alla violenza politica e al terrorismo:
storia, didattica, memoria

1977

1977

 

13.02.1977

Bologna. Alcuni incidenti si verificano nei pressi dell'Università tra militanti dell'estrema sinistra e forze dell'ordine. Gli studenti protestavano contro la riforma Malfatti della scuola.

 

24.02.1977

Bologna. Le automobili di due dirigenti democristiani, Ennio Severino e Francesco Pasquale, rimangono danneggiate da due attentati incendiari.

 

11.03.1977

Bologna. Un commando delle Br irrompe in un'agenzia della società immobiliare Gabetti in Strada Maggiore e la devasta: vengono lanciati slogans contro la politica immobiliare della società.

Bologna. Gravissimi incidenti si verificano nel centro storico della città in seguito all'intervento della polizia che accorre per sedare alcuni scontri tra militanti della sinistra extraparlamentare e giovani cattolici. Pier Francesco Lorusso rimane ucciso da un colpo d'arma da fuoco esploso dalle forze dell'ordine. I militanti di Autonomia rispondono devastando vetrine ed esplodendo numerosi colpi d'arma da fuoco contro le forze dell'ordine. Un agente rimane ferito; gravi i danni.

 

31.03.1977

Bologna. L'auto del magistrato Antonio Trizzino, presidente del Tribunale che a giorni giudicherà Renato Curcio, viene incendiata e distrutta nottetempo.

 

04.04.1977

Bologna. Inizia e si conclude il processo a componenti del "nucleo storico" delle Br, per una serie di rapine. A tutti i brigatisti sono inflitti due anni e due mesi di carcere per istigazione a delinquere ed oltraggio alla magistratura e ai carabinieri. Un difensore legge un proclama dei brigatisti che rivendica l'attentato all'auto di Trizzino, denuncia il trattamento riservato ai ''combattenti comunisti" in carcere, e accenna all'uccisione dì Lorusso e alle recenti manifestazioni studentesche e di Autonomia.

Su quest'ultimo punto è interessante, alla luce delle successive vicende giudiziarie che collegheranno Autonomia alle Brigate rosse, notare che i nove brigatisti firmatari del documento (tra i quali Curcio, Ognibene e Franceschini) parlano di "irruzione sul terreno della guerra di classe di strati sempre più ampi del proletariato". Parlando della "guerriglia" di Autonomia, il documento la definisce "spontanea, ma non spontaneista e ancora disorganizzata ma già sostanzialmente omogenea negli obiettivi politico-militari”. Ma, nell'insieme, i brigatisti mostrano una certa cautela nel giudicare la portata delle manifestazioni studentesche e di Autonomia. Sarebbe sbagliato, secondo loro, parlare di "movimenti insurrezionali parziali", e sbagliato "farsi coinvolgere da suggestioni movimentiste tipo «ultima spallata» ... ".

 

25.04.1977

Cavriago (Reggio Emilia). Un grosso ordigno al tritolo danneggia una statua in bronzo di Lenin.

Bologna. Una bottiglia molotov viene scagliata contro la sezione del PCI in via Mattini.

 

26.04.1977

Parma. E' catturato in un albergo della città Giuseppe Piccini, evaso nel 1976 da Porto Azzurro, dove scontava una condanna a trenta anni per omicidio. Piccini è sospettato di aver collocato, insieme ad altri, la bomba che il 16 dicembre 1976 provocò un motto e un ferito grave a Brescia, in piazza Arnaldo. Il 24 aprile era stato arrestato a Milano Itala D orini, anch'egli sospettato d eli' attentato.

 

16.05.1977

Ravenna. Ignoti danno alle fiamme il portone d'ingresso principale del Duomo.

 

18.05.1977

Bologna. L'auto del vicepresidente dell'Associazione industriali, Diego Cuzzani, rimane distrutta da un attentato incendiario. Poco dopo l'auto di un dirigente dell'industria meccanica Miganti viene distrutta da un ordigno al tritolo. Infine l'auto del magistrato Capponi rimane distrutta da un attentato incendiario.

 

02.06.1977

Forlì. Nove detenuti, dopo avere immobilizzato le guardie, scavalcano le mura del carcere di Forlì ed evadono. Fra i nove c'è Antonio Savino, brigatista rosso.

 

10.06.1977

Bologna. Un attentato incendiario danneggia l'abitazione di Alberto Pasolini Zane il redattore del Giornale Nuovo. L'azione viene rivendicato da "Lotta armata per il comunismo".

 

30.06.1977

Bologna. Una bomba esplode davanti all'ingresso di un comando dei vigili. Una seconda bomba viene trovata davanti alla sede dell'Associazione industriali inesplosa. Tutte e due gli attentati sono rivendicati dai Nap.

 

14.08.1977

Bologna. Un duplice attentato incendiario viene compiuto contro il comando del presidio militare e il circolo sottufficiali. Limitati i danni.

 

01.10.1977

Bologna. Nel corso di gravi scontro tra militanti della sinistra extraparlamentare e forze dell'ordine, un bar in via Murri viene incendiato con molotov e distrutto. Numerosi feriti e fermi nella battaglia con le forze dell'ordine.

 

08.11.1977

Bologna. Un ordigno al trito lo distrugge la porta d'ingresso del commissariato di PS Due Torri, nei pressi della città universitaria.

 

12.11.1977

Bologna. Due bottiglie molotov vengono scagliate contro una sede periferica della DC.

 

05.12.1977

Bologna. Attentato contro l'istituto tecnico industriale "Aldini Valeriani", il portone dell'istituto e gli uffici della segreteria sono dati alle fiamme. L'attentato è rivendicato dalle "Ronde armate proletarie".

 

12.12.1977

Bologna. Un gruppo che si definisce "Colonna Mara-Annamaria" dei Nap rivendica l'attentato allo studio dell'avvocato Adolfo Lammioni, che rappresenta la parte civile al processo d'appello contro un gruppo di aderenti a Autonomia, già condannati per l'assassinio del brigadiere dei carabinieri Lombardini (vedi 05.12.1974).

 

15.12.1977

Bologna. Il processo d'Appello a carico degli accusati dell'assassinio del brigadiere dei carabinieri Andrea Lombardini (Argelato di Bologna, 5 dicembre 1974, nel corso di un tentativo di rapina) si conclude con ventiquattro anni a Franco Franciosi, quattordici a Claudio Bartolini, diciassette a Stefano Bonora, sedici alla latitante Marzia Lelli, ventisei a Ernesto Rinaldi.

 

17.12.1977

Reggio Emilia. Nel corso del convegno dei piccoli e medi industriali democristiani il presidente della confindustria Guido Carli lancia un appello perché lo Stato intervenga a favore delle aziende più piccole sulle quali graverebbero in modo particolare le conseguenze negative della crisi produttiva.

 

30.12.1977

Bologna. Un commando dei "Nuclei combattenti comunisti" irrompe nella sede dell'agenzia Auora, in via don Minzoni, e dopo aver rapinato la cassa la danno alle fiamme.