L'Emilia-Romagna di fronte alla violenza politica e al terrorismo:
storia, didattica, memoria

1975

 

04.01.1975

Boretto (Reggio Emilia). Un attentato dinamitardo danneggia una piscina privata in costruzione. Una voce anonima rivendica telefonicamente l'attentato alle Br, precisando che "non bisogna costruire piscine, ma più case e più ospedali", tuttavia l'attentato app1re atipico rispetto alla linea Br.

 

20.03.1975

Parma. La Procura della Repubblica di Parma emette mandato di cattura contro il giovane anarchico Roberto Mander. Secondo i magistrati sarebbe implicato nell'attività dei Nap. Mander è accusato tra l'altro di aver favorito l'evasione dalle Murate di Pasquale Abatangelo e Dante Saccani. Mander verrà arrestato il 16 giugno.

 

19.04.1975

Bologna. Un ordigno incendiario esplode dinanzi alla sede dell'Unione Industriali.

 

16.05.1975

Bologna. Alcuni scontri si verificano nei pressi dell'Università tra militanti di Lotta Continua e di Lotta Comunista.

 

18.05.1975

Bologna. Attentato incendiario ai danni della sezione Zavattaro del PCI. Viene rivendicato da un "Nucleo armato comunista".

 

13.06.1975

Reggio Emilia. Alceste Campanile, 22ennemilitante di Lotta Continua, viene trovate morte a quindici chilometri da Reggio, lungo la strada provinciale. E' stato assassinato con un colpo alla nuca. In un primo momento si pensa ad un delitto politico di matrice fascista. Soltanto in seguito emergeranno elementi che fanno sospettare, invece, che gli assassini potrebbero essere elementi di sinistra, gente che il giovane Alceste conosceva e con i quali, la sera del delitto, si è accompagnato senza nutrire alcun sospetto sulle loro intenzioni. In seguito alle rivelazioni di Fioroni, nel dicembre 1979, viene avanzata l'ipotesi che Aie este Campanile sia stato ucciso perché a conoscenza di fatti re lati vi al sequestro e alla morte di Carlo Saronio.

 

20.09.1975

Modena. Due attentati dinamitardi vengono compiuti ai danni di altrettante casematte della Sipe di Spilamberto, una fabbrica di esplosivi.

 

17.12.1975

Bologna. La prima sezione del Tribunale, dopo tredici udienze, conclude con sette condanne il procedimento contro ventisei neofascisti riconoscendoli responsabili di ricostituzione del partito fascista. Accogliendo la tesi del Pubblico Ministero, il Tribunale condanna l'onorevole Pietro Cerullo a tre anni di reclusione; Marcantonio Bezicheri, responsabile provinciale dei "Volontari nazionali" a due anni e quattro mesi; altri cinque imputati sono condannati a due anni. Per i restanti diciannove imputati, tutti giovani gregari, il Tribunale pronuncia sentenza assolutoria.

 

20.12.1975

Bologna. Deponendo dinanzi al consigliere istruttore Angelo Velia e al Procuratore capo della Repubblica Ottavio Lo Cigno, il pregiudicato Aurelio Fianchini, 36 anni, che è stato in carcere con Luciano Franci e sostiene di averne ricevuto le confidenze, conferma che, secondo quanto gli avrebbe detto lo stesso Franci, la strage dell'Italicus sarebbe stata organizzata da Ordine Nuovo ed eseguita da Mario Tuti, Luciano Franci, Pietro Malentacchi e Margherita Luddi. La deposizione di Fianchini dinanzi al magistrato ricalca le affermazioni da lui stesso rese due giorni prima ai giornalisti di Epoca e di Paese Sera nella sede del settimanale. Dopo la deposizione, Fianchini si costituisce, chiedendo però di non essere riportato nel carcere di Arezzo.