L'Emilia-Romagna di fronte alla violenza politica e al terrorismo:
storia, didattica, memoria

1974

1974

 

24.01.1974

Rimini (Forlì). Un gruppo di neofascisti aggredisce e ferisce alcuni studenti dell'estrema sinistra.

Forlì. Un ordigno esplode contro l'abitazione del sottosegretario agli interni Stefano Servadei, esponente del PSI.

Bologna. Cinque feriti sono il bilancio degli scontri tra dimostranti e forze dell'ordine nella seconda giornata di lotta indetta nelle scuole superiori.

 

04.03.1974

Bologna. Un ordigno esplode contro la sede della Camera del Commercio spagnola. Rilevanti i danni.

 

08.03.1974

Castenaso (Bologna). Marcello Bignami, 31 anni, esponente del FUAN, viene fatto segno a colpi di pistola dinanzi alla propria abitazione. Cinque proiettili lo colpiscono alle gambe. In passato il Bignami aveva partecipato ad alcune spedizioni squadristiche.

 

09.03.1974

Bologna. Tre giovani militanti in un gruppo dell' estrema destra vengono aggrediti e percossi da simpatizzanti della sinistra extraparlamentare.

 

27.03.1974

Bologna. Due bottiglie molotov vengono lanciate nottetempo contro una sezione del PCI.

 

10.05.1974

Bologna. Un ordigno confezionato con un chilo di plastico danneggia l'ingresso di un palazzo che ospita la ditta Chiari e Fotti, recentemente coinvolta nello scandalo dell' olio di colza. L'attentato viene rivendicato da Ordine Nero, che lo avrebbe compiuto contro "gli industriali che speculano contro la vita del popolo".

 

04.08.1974

Firenze. Una forte carica di esplosivo a base di "termite", ad alto potenziale calorico,
esplode a bordo del treno ltalicus sulla Firenze-Bologna, all'uscita della galleria di San Benedetto Val di Sambro. I morti sono dodici, ma nelle intenzioni degli attentatori che avevano
regolato la bomba in modo da farla esplodere al centro della lunga galleria, dovevano essere in numero molto superiore.
E' questo il primo banco di prova del neonato "Ispettorato per la lotta contru il terrorismo".
Nel corso delle prime indagini vengono fermati e successivamente rilasciati tre neofascisti bolognesi. La pista viene abbandonata. Nei giorni successivi l'onorevole Almirante sostiene di aver ricevuto notizie circa presunte responsabilità di un iscritto al PCI e di averle comunicate all'Ispettorato. La pista è totahnente falsa, ma molti aspetti dell'episodio restano inspiegabili.
Il 2 agosto una impiegata del SID, dipendente del colonnello Marzollo, aveva telefonato alla madre facendole capire di non prendere quel treno perché ci sarebbero state delle bombe.
Il 2 agosto 1980 il giudice istruttore Vella depositerà la sentenza di rinvio a giudizio per la strage. Tra gli accusati sono Mario Tuti, Pietro Malentacchl e Luciano Franci.

 

05.08.1974

Bologna. Un'automobile imbottita di esplosivo salta in aria nella frazione di Sabbuino. L'auto era stata collocata vicino ad un grosso traliccio delle linee elettriche.

 

06.08.1974

Bologna. All'imbocco di una galleria nei pressi della città vengono rinvenuti diciotto chili di esplosivo. Sarebbero bastati per far saltare l'intero tunnel.

 

07.08.1974

Bologna. Un ordigno esplosivo confezionato con mezzo chilo di dinamite viene rinvenuto da un carabiniere mentre la miccia brucia. Il militare disinnesca l'ordigno evitando gravi danni alla caserma "Due Torri".

 

02.09.1974

San Benedetto Val Di Sambro (Bologna). A poche centinaia di metti dal luogo della strage dell'Italicus vengono rinvenuti novanta candelotti di dinamite.

 

05.12.1974

Argelato (Bologna). Il brigadiere dei carabinieri Andrea Lombardini viene ucciso da una raffica di mitra sparata dall'interno di un furgone; Lombardini, con il carabiniere Gennaro Sciaretta, che resta tramortito dopo essere stato colpito dal calcio di una pistola alla testa, si era avvicinato per controllare il veicolo. Gli occupanti del furgone erano militanti dell'Autonomia appostati per una rapina allo zuccherificio di Argelato. Imputato per questo fatto sarà anche Toni Negri.